Cosa c’è di più nobile del lenire la sofferenza di un altro essere vivente?

Fare in modo che nell’altro appaia un sorriso, la distensione muscolare del volto che recupera la pace, sono medicine naturali che rallegrano i pesi dell’esistenza. 

Mi ha sempre colpito questo aspetto della vita. 

Quando ero bambina osservavo con attenzione il mio medico di famiglia.

In quei fogli scritti lasciati sul comò della stanza da letto, c’era il recupero della gioia, della guarigione, del “ricominciare”, in più si poteva annusare la scia del suo dopobarba fresco che si espandeva in tutta la casa. 

Quei 3 gradi sotto zero dello sfigmomanometro sul mio torace, erano il modo in cui mi sentivo al sicuro. 

Davvero un patrimonio dell’umanità saper “ascoltare” il corpo per poi guarirlo. 

Sempre elegantissimo, alto, robusto, con un vocione che scuoteva la coscienza in 3 secondi. 

Riempiva con la sua imponente fisicità tutto il vuoto possibile. Era Magnifico!

Spesso era nervoso, stanco, ma difficilmente sbagliava.

Con lui vedevo rifiorire le persone, inclusa me, ed il contenuto delle mie riflessioni era sempre lo stesso : “lui elimina la sofferenza”, un pò come Gesù che cancellava lacrime, malattie e disperazione. 

Penso che lenire la sofferenza o un disagio, qualunque essa/o sia, è come essere un pezzo di lui. 

Quando offri un servizio, stai sollevando il peso dell’altro, rendendogli il cammino più efficiente. 

Questo è il modo in cui tutti dovrebbero lavorare. 

Quella polvere di stelle e guarigione che lui lasciava sui fogli l’ho conservata nel cuore. 

Lui ora non c’è più, sono passati tantissimi anni ed io non faccio il medico, ma il suo buon esempio ha creato in me qualcosa di grande.

Quando siamo bambini, la qualità degli adulti che incontriamo può determinare il nostro futuro. 

Se un bambino vede un adulto “che cura”, lui farà altrettanto. 

Mi piace pensare che quello che offriamo agli altri è la risposta alle loro preghiere.

Basta un solo buon esempio per generare catene di amore infinito. 

Quando “curi” una persona, la stai amando, anche se non l’hai mai vista prima.

Che umani saremmo senza tutto questo?