Ti presento un progetto importantissimo a cui sto collaborando.
Da tempo mi occupo di un tema molto frequente, ma disciplinato malissimo dalla legge.
Si tratta della “Famiglia disfunzionale”, in cui le relazioni tra i membri hanno una tossicità tale da creare dolore, patologie e malessere.
Sono quei contesti in cui la manipolazione, il narcisismo malato ed il controllo sono la prassi quotidiana.
La menzogna, la critica, l’abuso psicologico e la violenza in ogni sua forma, costituiscono la base per traumatizzare altre menti, sia dei membri soccombenti che nel sociale.
Spesso tutto è ben nascosto agli occhi degli altri, ma quando si chiude la porta di casa, accadono cose che è molto difficile “provare” innanzi ad un magistrato.
Se non ci sono lividi e percosse certificate da un ospedale, c’è il rischio di non essere creduti.
Questo è il motivo per cui se non si arriva al decesso o alla lesione fisica, la legge non fornisce strumenti di garanzia PREVENTIVI del bene “vita” agli operatori del diritto, incluse le forze dell’ordine.
L’unico modo che abbiamo per difenderci da personaggi disturbati, è saperli riconoscere, per poter agire per il proprio bene o di chi amiamo.
Studiare come agiscono ed usano le persone a proprio vantaggio è la chiave per guarire da un sistema altamente distruttivo, che agisce negativamente anche a distanza dalla vittima prescelta, o capro espiatorio, o semplicemente invidiata ai limiti del patologico.
Anche la propaganda denigratoria a mezzo stampa è un reato, o con l’uso dei social o di qualsiasi altro strumento che possa indurre chi legge a capire chi è la persona colpita.
Si può arrecare un danno degno di rilevanza penale, non essenzialmente solo con la lesione fisica, ma anche offendendo onore e credibilità sociale, configurando così una condotta sanzionabile dal nostro sistema giudiziario.
Inoltre, costruire una rete di relazioni “contro” la vittima del narcisista manipolatore, è un classico secolare.
Spesso si tratta di una persona con buona vita sociale, quindi agli occhi degli altri, “credibile”, tranne a chi la sà riconoscere.
Usa tutte le conoscenze che ha a disposizione per tessere la tela del ragno, arrivando anche ad amici e parenti della vittima, affinchè sia isolata, emarginata e non creduta.
Questo e molto altro verrà trattato nel mio seminario, dove psicologia e diritto ci aiuteranno a capire come procedere nella nostra vita se siamo circondati da relazioni tossiche.
La disfunzione della relazione familiare non ha confini se non si elevano muri interiori ed esteriori, per cui è fondamentale rendere noto come proteggersi da queste situazioni lesive che ancora non hanno una disciplina penale cucita su misura.
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Diritto e Psiche viaggiano insieme.
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